mercoledì, ottobre 09, 2013

Napolitano, grazia e Greenpeace

In questi giorni, per svuotare un po' i carceri e forse anche per trovare una scusa per liberare subito un noto ex primo ministro, Napolitano ha ricacciato fuori l'idea di indulti e grazia. Poverini, dice lui, le carceri sono dure. E ma d'altra parte pensarci prima di commettere reati? Se uno Stato ha carceri affollate, non è ammissibile che la soluzione sia liberare criminali, anche se di reati lievi.

Aggiungiamo poi che ci ha pensato già la Cancellieri a fare l'opera pia, per non parlare della "mastellata" di qualche anno fa. E poi ci sorprendiamo se leggiamo di tutto nella cronaca: il fattore comune è sempre "Con precedenti penali". Con l'albero della cuccagna che è il nostro Paese, facciamoci due conti che conviene rubare invece che lavorare.

Però, d'altro canto, se con i furfantelli nostrani si parla di aiuto e perdono, non si ha i coglioni di andare all'estero a riprenderci i nostri marò. Ed ora ecco Cristian, uno dei ragazzi arrestati per una protesta di Greenpeace.

Sì, ha sbagliato anche lui ma vi par normale che per una manifestazione in cui non ha comunque ferito una mosca, debba pagare con 15 anni di carcere? Ma questi anni se li dovrebbe fare chi in Italia protesta con bastoni e minacciando chi non è del proprio pensiero. Insomma chi usa la violenza.

E allora, la lettera della mamma di Cristian sarà ascoltata? O Napolitano è troppo impegnato a liberare i criminali nostri? Se volete, potete firmare la petizione in favore di Cristian.


martedì, ottobre 08, 2013

Quel finto buonismo tutto italiano

Fino a settimana fa cosa pensavano molti italiani riguardo immigrazione e stranieri? Portano criminalità, sono pericolosi, tolgono lavoro. Respingiamoli tutti, perché le vedette non sparano ai loro barconi? Non dite che non avete mai sentito queste frasi o altre.

Poi un tragico fatto di cronaca nera cambia tutto: improvvisamente tante lacrime, tanto dolore. E poi? E poi cambia l'atteggiamento, ora sono tutti solidali, ora capiscono tutti perché sono qui. A parole darebbero la propria casa, il proprio tetto, metterebbero soldi. Vorrebbero cedere il proprio lavoro e poi aboliamo tutte le leggi cattive, sì.

Questi sono gli italiani: ora sono tutti buoni e se qualcuno canta fuori dal coro, è subito additato di essere razzista. Prima invece chi cercava di spiegare che non era umano sparare ai barconi, veniva additato come comunista accogli stranieri, prendendosi pure frasi tipo "E allora prenditeli a casa tua".

La verità è che l'italiano non ha mediazione, non conosce la dose media. O è un piccolo hitler o una Madre Teresa di Calcutta, vie di mezzo non le conosce. Oggi ho assistito su Facebook ad una scena: alcuni dei palazzi intorno a me hanno fotografato delle persone che uscivano da abitazioni abbandonate, usando toni di paura e rabbia. Insomma, se ci sono degli abusivi che occupano degli edifici abbandonati, si ha sempre del timore. Ma ecco che arrivano un paio di persone e parte la morale. "Eh ma che termini pesanti, eh ma poverino, eh ma non ha casa". Insomma il solo fatto di aver timore di persone che non si conoscono e che girano con far sospetto quasi sembrava essere una colpa. Fino a settimana fa una foto del genere avrebbe provocato reazioni in stile "Dagli all'untore" e compagnia bella. 

La verità sapete qual è? C'è stato un fatto gravissimo, accaduto perché l'Europa invece di aiutarci ha continuato ad additarci come stronzi che non sanno gestire la situazione. Ora l'Europa stessa punta il dito contro qualcuno - se stessa - perché forse forse la patata bollente non andava gestita solo da noi. Ma questo fatto, bruttissimo, non deve far perdere di vista la bussola. Io non ho avuto nemmeno il coraggio di vedere le foto messe dai in internet per fare la loro solita parte di avvoltoi giornalisti che devono cavalcare l'onda della disperazione. Ma nonostante questo non mischio dispiacere mio personale - senza bisogno di proclami - con le regole. Perché se in quella barca centinaia di innocenti sono morti, non è per questo che si deve abbassare la guardia ed essere più transigenti verso i reati.

Io temo invece che l'italiota ora farà finta di niente per tutto. Già è iniziato riguardo all'occupazione edifici, magari domani diranno "Eh, ti hanno rubato il portafoglio, ma pensa a quelli che sono morti, poverino lui lo far per fame." E così, se già ora è il Paese della cuccagna dove è dura far pagare i reati, figuriamoci cosa succede dopo. E soprattutto, la si pianti di fare gli ipocriti buonisti, se fino a ieri molti minacciavano di dar fuoco a loro solo per il fatto di essere stranieri.

martedì, settembre 24, 2013

Impariamo da loro



Mentre noi umani litighiamo tra noi per cazzate, ecco un po' di lezioni di vita, offerte da questi animaletti.



Nel mondo animale è normale allattare cuccioli non solo di altre mamme, ma anche di un'altra specie animale.


Non penso ci siano parole per descrivere il video sopra. Se l'uomo inventa stupidi pregiudizi secondo cui cane e gatto si odiano, ecco come rispondono le parti chiamate in causa

martedì, settembre 17, 2013

E fondiamola sta Milano Periferia



Cambiano i sindaci ma restano i problemi. "Sistemeremo i quartieri della periferia". "Verremo incontro ai problemi del quartiere". Faremo questo faremo quello. Poi salgono al potere ed eccoli nel palazzo, con quello sguardo quasi a voler dire "Grazie per avermi votato, babbalucco. Ora penso ai miei affari". E così in centro sorgono costruzioni, iniziative, arriva il bikeMI, i punti ricarica di auto elettriche, le fermate della metro belle. E appena abbandoni la circonvallazione, tutto ha quell'orrendo colore grigio.

Questa è Milano: una città che sono in realtà due. I quartieri esterni alla circonvallazione esterna prendono le briciole: qualche piccolo parco, qualche cosa legata ad un loro interesse o per fare pubblicità. "Siamo qui per inaugurare il parco dedicato a qualche eroe sconosciuto". Forniamo un intero autobus per fare in modo che pure voi della plebe possiate andare in Centro. Ma mettete il profumo perché puzzate.

Quindi, a meno che non hai un comitato con le mani in pasta o un parroco immanicato col comune, il tuo quartiere naviga in balia del vento delle promesse. Intanto perdi un bus perché il raccomandato a fianco conta più di te, il bikeMI lo vedi solo quando vai in centro, la sicurezza in strada è quel che è. E per ogni cazzo di miglioramento che osi chiedere, la risposta è semplice: non ci sono soldi.

Fa niente che l'abbonamento dei mezzi aumenta, la monnezza aumenta e che dal balcone vedi palazzi bellissimi destinati alla moda e si pensa ad organizzare un Expo di cui i milanesi sanno poco. Perché lo sapete una cosa? A Milano, città dove apparire è tutto, l'importante è apparire agli occhi di moda e farsi vedere dall'estero: invece chi ci vive continui ad annaspare nel grigiume. E' come quando hai l'operatore di telefonia e tu vedi in tv pubblicità tipo "Se diventi mio cliente, ti pulisco la macchina, ti regalo gli sms e ti puoi pure scopare un cliente a tua scelta." E tu rosichi sapendo che se chiedi anche tu mezzo sms gratis, ti rispondono che non si può, tanto tu sei già cliente".

Solo che l'operatore lo cambi, il sindaco non lo cambi veramente. Sì certo, assume un nuovo nome ed un nuovo simbolo, ma che sia del PC,PD,PDL,PL,CL,1X2, chel che vol, la musica non cambia: tu vivi in periferia e servi solo per riempire il loro forziere con le tue tasse.

E allora, signori miei, fondiamo Milano periferia, una città fatta dalla gente disgraziata che non ne può più di stare a 90°. E magari come primo provvedimento mettiamo il ticket anche noi: si chiama area P come periferia. Siccome tu per andare fuori da Milano, devi passare dalla bistrattata periferia, lascia l'obolo, che servirà per finanziare le piccole opere per le quali i soldi non ci sono mai. E se le tasse dei disgraziati si fermano in periferia, forse ecco che saltano fuori i dané per quella pensilina, questo marciapiede, quel parco.

Ultima cosa: se il mio progetto non prende subito piede, quando arriverà la faccia di tolla per le elezioni, state a casa vostra e non perdete manco tempo ad ascoltarlo.

lunedì, settembre 16, 2013

Accelera frena cambia


Ho sempre faticato a capire quelli che pur abitando a Milano prendono l'auto. Il traffico, la possibilità di usare lo smartphone o farti i cazzi tuoi sul bus, mentre in auto devi stare attento.

Ebbene, ora uso l'auto, colpo di scena. Tutto nasce da un mio litigio personale con ATM e comune, che al tempo mi tolsero il bus per arrivare in ufficio. Piuttosto che farmi scarpinate e prendere due autobus ho deciso di passare anche io alla 4 ruote. E non fate le solite facce tipo "Avvelenatore d'aria", "culone", "affolla strade". L'ultima goccia è stato l'aumento che mi  ha convinto a proseguire col mio boicottaggio dei mezzi pubblici per andare a lavoro. Per 3 4 km in periferia si può fare.

Non so se dura, ora il traffico è aumentato ed inoltre - manco a dirlo apposta - a breve sposteranno un bus per farlo passare sotto casa. Non è come quando avevo il bus diretto, ma almeno il percorso diventa meno complesso. Da quando guido noto che comunque non sono diventato più nervoso, al volante sono insolitamente uno zen; dico insolitamente perché di solito guido con le bombe a mano da tirare ma capisco anche che fegato e bile vanno difesi e non distrutti a colpi di porconi. E così quando guido attivo il profilo guida relax.

Però sono anche uno di quelli che studia le carte e cerca di capire la strada senza traffico: non esiste ma come gli ignavi inseguono la bandiera, io inseguo la strada sconosciuta o l'incrocio più agile che magari non esiste.

Non so quanto dura sta moda, ormai chi mi conosce sa che io ho tante mode passeggere e questa potrebbe essere una di queste. Chi vivrà vedrà.

martedì, settembre 03, 2013

Licenziato per panino scaduto

Leggo oggi sul corriere di un dipendente di Starbucks, negli USA, licenziato per aver mangiato un panino scaduto che stava per essere buttato nell'immondizia. L'azienda si giustifica dicendo che l'azione è come un furto e che la politica aziendale vieta ai dipendenti di mangiare cibo che possa causare problemi di salute. Lui, il dipendente, si è difeso affermando che aveva fame e che tira a campare con meno di 10 $ all'ora, una miseria.

Una storia di miseria che porta ad un'azione bassa come dover mendicare cibo dal sacco nero e, beffa, ciò porta pure ad essere additato come ladro. Questa è modernità degli USA? Questa è la fine che faremo pure noi?

Io so di diverse aziende che adottano la politica secondo cui non puoi nemmeno raccogliere il cibo dai rifiuti. Una di queste è una catena di supermercati italiana: il tutto serve per evitare che prodotti scaduti possano per sbaglio finire negli scaffali; inoltre si vogliono evitare problemi con i dipendenti, che potrebbero subire una sofisticazione alimentare, con relative cause. Infine si vogliono evitare truffe, tipo personale che trattiene prodotti buoni, spacciandoli per scaduti.

Però si  passa da un eccesso all'altro: basterebbe che il prodotto sia bollato come scaduto e ci sia l'accordo di non responsabilità. Di certo è estremo che una persona, pagato da fame, arrivi a violare il regolamento per mangiare e sia pure punito. Forse un dipendente ben pagato o un dipendente che può comprare dal negozio a prezzi di favore, sarebbbe meno incentivato a consumare prodotti da macero.

giovedì, agosto 29, 2013

Bastava cambiare nome della tassa

Eh sì, si torna al tran tran quotidiano ma si torna anche al blog. Non perdiamo tempo con presentazioni, partiamo subito con le cose serie. E' di ieri la notizia che l'IMU sarà tolta sostituita. Una nuova tassa comunale prenderà il posto ed accorperà vari tributi comunali, se ho capito bene. Quindi ci sarà dentro IMU e tassa dei rifiuti e chissà cos'altro.

I dettagli di questa Service TAX non sono ancora chiari, si vedranno poi. Intanto i politicastri si sono affrettati a dire "l'IMU è sparita". Braaavi, adesso il PDL ci farà una campagna e i coglioni, gli stessi coglioni che credevano che Berlusconi avrebbe tolto l'IMU, festeggiano. Cazzo c'avete da festeggiare, è solo un cambio di nome.

Ma ai pecoroni italioti - italiani + idioti - bastava davvero cambiare nome per farli abboccare? Eh a quanto pare sì. Così per non avere l'IMU, ora avremo una nuova tassa dove se va bene pagheremo la stessa cifra - see come no - e se va male - ovvio - pagheremo di più. E, sempre se ho capito bene, la service tax sarà pagata anche dagli affittuari.

Prendersela con i politicastri sarebbe scontato e non del tutto corretto. Io devo dare la colpa a chi ha fatto la X sul partito di Mr B. e Co, pensando che lui è buono e avrebbe tolto l'IMU, a costo di pagarla lui. Darvi degli idioti non posso perché già nelle scorse elezioni ve l'ho detto. Darvi dei cretini? No, a sto giro vi chiamo complici. Se i politici fanno quello che fanno, è grazie ai vostri voti e se l'anno prossimo la service tax ci toglierà le mutande sarà grazie a voi e alla vostra complicità.

Ed ora col vostro prosciutto negli occhi pensate ancora che l'IMU e stata tolta e votatelo alle prossime elezioni, COGLIONI.

giovedì, agosto 01, 2013

C'è la sentenza di Silvio? Ma chi se ne fregaaa


Ve lo dico io che non sono pdlino, pdino, non sono nessun ino in questo momento. Seguo i fatti e mi rendo conto che c'è un'attesa quasi morbosa su questa sentenza di oggi - è il Ruby o il mediaset, manco ricordo -. Da un lato le persone che lo sostengono, manco fosse un loro parente o manco fosse che se lo assolvessero, l'Italia si riprenderebbe.

Dall'altra i suoi oppositori: siete davvero convinti che, al di là della soddisfazione personale, poi cambia qualcosa in Italia? Oltretutto mi fa davvero ridere che per questioni più pesanti non sia mai stato condannato, però per un fatto che in confronto sembra una piccolezza si fa un polverone mediatico. La cosa che mi dà fastidio è che, mentre si sprecano minuti del tg per questo processo, si tralasciano fatti e aspetti dell'Italia ben più gravi.

Ci si rende conto della crisi che stiamo attraversando? Ci si rende conto delle pastette che ci fanno sotto il naso? Ne avremmo di notizie più importanti da trattare. Che fine ha fatto l'Ilva, di cui ormai si parla pochissimo? Volete rendervi conto delle aziende che chiudono? Cercate con google news e non spaventatevi.

Vogliamo parlare dei servizi in che condizioni versano? L'incidente del pullman in Irpinia poi dovrebbe far riflettere, meriterebbe degli speciali. Fanno le dirette non stop per un processo ad un uomo, ma uno speciale sulla sicurezza delle strade? Sulle condizioni con cui viaggiano certi mezzi? Su come si tagli sulla sicurezza? Sulla sanità pubblica, sulle condizioni delle scuole. Forse questi argomenti sono di minore importanza rispetto al processo ad un uomo?

Ma forse forse lo fanno apposta. Distrai l'italiano con un processo ad un uomo che fa share ed intanto, mentre ci scanniamo tra noi sul chi ha ragione, chissà cosa ci fanno passare sotto al naso. E quando lo avranno prosciolto o condannato o quel che volete, arriveranno le vacanze. Poi a settembre, prima che ci incazziamo, è bene trovare un nuovo argomento. Faranno un pronostico sul nome del figlio dei reali? O del colore delle mutande dei nostri parlamentari?

Guardate il finale - occhio che è spoiler - del film Benvenuto presidente. E riflettete su queste parole.

domenica, luglio 21, 2013

Rubata, sparita



Vi ricordate della bici di cui parlavo un annetto fa? Purtroppo si è separata dal sottoscritto, altre due mani sudice e maligne l'hanno portata via da me. Stamattina sono stato svegliato da un condomino che mi ha segnalato l'apertura della mia cantina.

E difatti arrivi lì e cosa vedi? Tutto a posto apparentemente tranne lei, la mia bici, rubata ed ora in chissà che mani. Come mi sento? Rabbioso, arrabbiato perché un oggetto mio è stato portato via con il furto. QUando succedono fatti così, hai mille pensieri, hai mille desideri. Forse il più bello sarebbe ritrovare la mia bici con in sella il ladro ed io dietro che, casualmente su uno schiacciasassi, gioco a Carmageddon e lo schiaccio senza pietà.

Poi ripensi: non comprerò mai una bici per non farmela più rubare. Ma non è così che si risolve, non è giusto finirla così. Devo sfidare coloro che vogliono rubare la roba degli altri. La prossima bici sarà più bella e più protetta. Potessi però elettrificherei la porta della cantina, così da ritrovare il cadavere bruciato del ladro.

Sì è vero, in questi casi diventi un po' assassino, un po' sadico. Subire un furto, grande o piccolo che sia, ti trasforma, ti fa vedere tutto e tutti con sospetto e ti fa diventare più cattivo. Nessuno vuole farsi rubare qualcosa e quando succede, vi garantisco che qualcosa di "Evil" si accende in te, sei meno buono, sei meno disposto a perdonare.

lunedì, luglio 15, 2013

Tonino, salutaci Ferruccio

Italia, patria di doppiatori. Grazie al nostro essere culoni, al non voler sforzarci di imparare l'inglese, abbiamo avuto la fortuna di trovare doppiatori professionisti. I doppiatori italiani sono tra i più famosi e forse all'estero ce li invidiano. Pensate solo che una volta ero all'estero e tentavo di vedere il Dr House in francese - o spagnolo, non ricordo -. Doppiaggio dilettantistico, non era per nulla sincronizzato con il labiale.

Quanti anni sono che esistono i Simpson? Siamo alla 23° stagione in Italia, con la 24° in arrivo. E non a caso io li seguo da quando ero piccolo. Homer è il mio eroe da sempre, riesce sempre a farmi ridere appena parla. Ma da oggi Homer metterà un po' di malinconia. Oggi Homer ha perso la sua voce italiana, Tonino Accolla. Una malattia l'ha sconfitto a 64 anni, anche se ha continuato a dare la voce ad Homer fino all'ultimo. Molti di noi sono rimasti spiazzati da quella voce, sofferente, diversa dal solito. E tutto sommato, anche la penultima stagione ha un Homer differente rispetto alle prime stagioni. Quello era il suo sforzo per andare avanti con passione fino all'ultimo.



Ricorderò sempre Tonino in tutte le sue performance, Homer in primis, ma non solo. Ha coniato la mitica risata di Eddie Murphy, vera e propria invenzione sua - nella versione originale è diversa -.


E come dimenticare Jim Carrey, ad esempio in Ace Ventura.



Grazie Tonino per averci regalato delle scene fantastiche e memorabili. Non ci scorderemo mai di te.

domenica, luglio 14, 2013

Il paradosso dell'espulsione

Adesso qualcuno del ministero degli interni o degli esteri mi spieghi come mai ai criminali che sono qui irregolarmente danno un foglio con scritto "Vai a casa"; immagino già le loro facce che vorrebbero dire "Sì sì contaci, guarda sto proprio per andarmene". Probabilmente li accumulano e li collezionano quei fogli.

Invece una persona protetta dallo Stato, viene prelevata forzatamente e portata di peso al suo Paese. E i vari ministri cosa dicono? Non sapevo niente. E certo, siete solo dei ministri, avete solo una schiera di persone che deve solo verificare, deve informare, e voi invece non sapete nulla. Bene, questa è incompetenza, lasciate il posto.

D'altra parte a questo punto diventa fin troppo facile pensare che qualcuno abbia voluto fare un favore al presidente kazako, che ora potrebbe sfruttare la moglie e la figlia per arrivare al marito, Mukhtar Ablyazov, dissidente del governo kazako.

Se leggete la pagina di Wikipedia, scoprirete che questi fatti, resi pubblici ora, sono avvenuti tra il 28 e il 29 maggio. Sono intervenute 50 persone per portare via la moglie e la figlia del dissidente. Non avendo trovato direttamente lui, hanno ben pensato di espellere la sua famiglia, contestando il passaporto perché riporta il cognome da nubile di lei. Che fiscalità, quante persone impegnate, se ci fosse questo dispiego di risorse per i criminali veri, penso che in Italia non avremmo più problemi con i furfanti.

domenica, giugno 30, 2013

Bimbi minkia che rovinano locali e musica



Ormai stanno dappertutto e stanno rovinando tutto. Hanno iniziato sminchiando la musica. Ormai il panorama degli artisti italiani vede solo cantanti straccia maroni con canzonette da 12 enne. Dai non fatemi fare i nomi, gli artisti li potete sgamare agilmente. Oppure becchi i rapper con testi frivolissimi. Cazzo ascoltate un po' di Articolo 31 e capite la differenda tra hip pop e hip minchia. Vai all'estero e la musica è tutto dance pop, dance hippop, un'unica base con cui fare 100 brani identici, con suoni che sembrano i rumori del cantiere di un palazzo. Oppure sembrano una porta cigolante cui basterebbe solo un po' d'olio.

La musica dance è diventata è una roba inascoltatibile, senza capo né coda. e questa schifezza ormai inizia a girare nei locali. Ecco, porca troia, i locali. Vuoi andare a ballare? Impossibile, è pieno di brufolosi 16 18enni invasati. Ragazze svestite - i genitori guardano quando escono -, ragazzi che si atteggiano come tronisti. Ma questo non è il punto: il punto è che per un rockettaro come me i posti dove ballare stanno sparendo.


Rolling Stones chiuso e sepolto da anni, l'Alcatraz ultimamente mi ha deluso, con rockaggio di bassa lega. Infine il Live di Trezzo. Ieri era promessa una serata con 2 - dico DUE - sale di cui una con anni 80 e rock. Arrivando e sentendomi nonno - ed ho solo 32 anni -, ho sentito puzza di bruciato. Difatti, una sala era chiusa e l'altra aveva quella dance del cazzo, manco la commerciale ma una specie di rumore che sembrava stessero scavando per la metropolitana. Ormai sono loro il mercato del momento, chissenefrega di far divertire gli over 25 di sabato quando hai una bolgia di teen ager che vuole ascoltare certo schifo.


La prossima mossa quale sarà? Sparirà la birra e sarà sostituita da Vodka Redbull, molto in voga tra questi giovinastri? Lo so che con questo post sembro il vecchio che non sa accettare il cambio del tempo. Ma porco diavolo, sono 50 anni che la musica fa ballare i giovani con ritmo rock e disco, possibile che dopo anni di gloria adesso questa è l'eredità? Io non mi considero vecchio perché ho ancora voglia di uscire, divertirmi, ballare e fare tardi. Possibile che con tutti i locali a disposizione di sti giovanotti, quei pochi locali con musica decente vanno sempre più sparendo? Fanculo bimbiminkia.

mercoledì, giugno 19, 2013

La scalata delle ciliege

Sabato dove si va? Al mercato, a Perugia ce n'è uno vicino allo stadio e allora io e Mò ci rechiamo. Oltre ai classici acquisti, a me e a Mò viene voglia di ciliege. Certo 3,50 Euro sono tantine, vediamo se si trova qualcos'altro.

Cerca cerca, al massimo scendiamo a 2,99 Euro, però siamo attirati dal fatto che fosse una bancarella con molte persone intorno che compravano. E difatti erano buonissime, di quel colore rosso scuro, molto dolci. Tornando indietro vediamo invece la bancarella attira polli, quelle messe all'inizio dove di solito compra chi non sa andare più avanti. E difatti i 4,50 Euro la dicono tutta.

Di ritorno, ci fermiamo a prendere il pane al supermercato. Vengo attratto da un cartello "Ciliege a prezzo speciale." Specialissimo, oso dire, 5,50 Euro, ben un euro in più del più ladro dei mercanti. Ma non c'è limite al peggio, difatti ieri ero al supermercato - a Milano - e già vedo quelle in scatola in "offerta a 4,60 Euro invece che 6,60. Vi siete sprecati. Ma vediamo quanto vengono le ciliege a peso. Ecco, a sto punto vi metto una foto che è meglio


venerdì, giugno 14, 2013

Reggio Emilia AV

Non so quanti di voi sanno che a Reggio Emilia hanno inaugurato la stazione AV: questa nuova stazione è sulla TAV Milano Bologna ed attualmente fermano alcuni dei treni ad alta velocità.

E' nato da un'idea di qualche politico che voleva una stazione a metà tra Milano e Bologna. Peccato solo che Reggio AV non è tattica come numero di interscambi: ad esempio Parma sarebbe stata una fermata tattica, in quanto da lì partono le linee per La Spezia e Brescia.

Ovviamente sono stati sfarzosi nella bellezza, chissà quale architetto ha pensato il tutto e chissà quanto l'hanno pagato. Ma secondo Wikipedia, ad oggi l'unico collegamento pubblico è un bus ogni mezzora. Cazzo serve una stazione senza collegamenti? E soprattutto perché non collegarla con la stazione "storica" di Reggio Emilia? Questo collegamento arriverà quando sarà completata la fermata di una linea locale che porta appunto nella vecchia stazione della città emiliana.

Ma si sa: prima si inaugurano con sfarzo le grandi opere e poi si pensa a come usarle. Un po' come costruire un palazzo avveneristico senza porta e senza scale o un po' come costruire un quartiere di case, senza i servizi. Ah già, quest'ultima cosa è successa.

E' la solita storia all'italiana: un'opera fatta per interessi economici, con i soliti problemi dei subappalti, voluta da qualche politico che con la scusa di farlo per noi, l'ha fatta male e ha speso un botto. L'opera è incompleta: come definirla terminata, se mancano i collegamenti comodi con Reggio? -. Complimentoni, come sempre.

mercoledì, giugno 12, 2013

Cucine da incubo Italia



In questi giorni sto guardando su Sky Cucine da incubo Italia. La versione italiana del format non ha l'ormai strafamoso Ramsey ma si affida a Cannavacciuolo. Finora oscuro allo schermo, ma noto come chef, è un omone barbuto che mi ricorda Bud Spencer, che dimostra la propria bravura e la propria cultura nella cucina.

Temevo di beccare una persona che tentasse di scimmiottare il famoso Gordon, invece ha un suo stile, un suo modo di porsi. Insomma si è fatto il suo personaggio. Certo, quando un omone come lui ti urla con accento napoletano, c'è da gelarsi il sangue :-D

La parte bella di vedere lo show in versione italiana è la possibilità di cogliere le sfumature dei dialoghi che mancano in Cucine da incubo inglese, dove il doppiaggio appiattisce un po' le emozioni e gli slang. Invece qua possiamo ammirare le varie espressioni dialettali, le urla molto colorite e i dialoghi originali dei vari staff delle cucine.

La cosa un po' strana l'ho notata staresa: il ristorante da salvare è il Ristorart, locale di Roma. Leggete le opinioni di Trip Advisor: qua qualcosa non torna. O chi valuta su Trip Advisor non capisce un cazzo di cucina o ha problemi di palato oppure forse le crisi sono ingigantite per renderle meglio appetibili all'occhio del telespettatore.

Incuriosito ho deciso di cercare il San Paolo, altro ristorante di Roma. Giudicate voi stessi le opinioni di Trip Advisor. Seconda casualità? Su Al capolinea di Milano ho trovato poca roba e siccome ci sono diversi locali, non vorrei prendere fischi per fiaschi. Forse qui in effetti qualche commento negativo vecchio c'è, sempre appunto che abbia trovato il ristorante giusto. E il Borgo Antico, divenuto poi Pane e Olio? In effetti ho trovato due ristoranti. Il vecchio borgo antico ha diverse stelle, anche Pane e Olio se la cava bene.

Forse la spiegazione è che si tende a lasciare opinioni solo quando si è soddisfatti, lasciando perdere quando si è mangiato male. Per la serie, se sono stato poco soddisfatto, mi limito a non tornare più, senza infierire dando pure il giudizio negativo. Viceversa, se sono stato bene, potrei tendere a condividere la mia mangiata positiva con gli altri.

domenica, giugno 09, 2013

Niente gelati dopo mezzanotte

E' l'ennesimo provvedimento cazzata che si possa inventare in questa città. Dobbiamo ospitare l'Expo, vogliamo imitare Parigi, Londra, Barcellona, le grandi città europee. Ma si vieta di vendere gelati dopo mezzanotte in certe zone della movida come i navigli, corso Como o altre zone tipiche della vita notturna.

Cosa si ottiene così? Che alcuni esercizi commerciali che già devono combattere la crisi, non potranno vendere, ritrovandosi con ulteriori problemi. Si ottiene poi che la città che già non gode di gran vita, si ritrova ancor più smorta.

Purtroppo si preferisce ascoltare certi residenti anziani contro il rumore che pretendono di vivere vicino alla movida, criticandola. Un po' come chi vive vicino al Meazza e borbotta per quei 2 3 concerti all'anno. Allora, se tanto non piace abitare in certe zone, si spostino loro, considerando che certe realtà esistono da tantissimo

Dopo un'ordinanza del genere, quale sarà il prossimo passo? Il coprifuoco alle 19 e la multa a chi ride dopo il tramonto? Vogliamo imitare le città europee, ma se lì la notte è viva, Milano dopo le 20 russa, dorme, è una città fantasma. E certi provvedimenti come quello dei gelati, non miglioraranno di certo. Poi non meravigliamoci se i milanesi non escono la sera.

mercoledì, maggio 29, 2013

Una sera alle poste



Ho venduto un oggetto, il problema era spedirlo. Ho pure aspettato a farmi inviare i soldi perché di sti tempi pure andare in posta è un problema.

Nel weekend leggo di un servizio, Postefree: una scatola affrancata per spedire pacchi. Paghi un prezzo fisso e loro spediscono il pacco in 5 giorni. E, udite udite, se vuoi vengono pure a ritirarlo a casa. Guardo l'orario ed evvai, fino alle 20. Speranzoso come un bimbetto, dimenticando le mille storie a non lieto fine con le Poste Italiane, prenoto il ritiro, orario dalle 19 alle 20.

Drin drin, oggi suona il telefono. La voce mi chiede conferma di un po' di dati. Oh bella, nonostante mi sia registrato col mio indirizzo corretto, per loro io vivo ancora in una via dove vivevo 10 anni fa: nel frattempo ho cambiato casa solo due volte. Mi conferma l'orario, io ribadisco 19 20. Prima sorpresa, loro fanno come fascia 17 19, alla faccia della fascia libera e alla faccia del sito che indica fino alle 20.

Mi arrendo, devo andare ad un ufficio postale. Scelgo, tra quelli di strada, quello di Cordusio, le poste centrali. Cazzo, se non sono organizzati loro, a chi dovrei affidarmi? A parte che per i pacchi devi andare in un edificio secondario, arrivo e vedo 3 4 volti con una voglia de lavurà saltum adoss. Vabbé ma sono le 18.30, saranno pure stanchi. Ad un certo punto tocca a me.

Chiedo il pacco di posta free e vedo negli occhi del mio interlocutore il terrore. "Cos'è Postafree?" Ambé, cominciamo bene, io spiego a lui quali servizi forniscano le poste, forse potremmo scambiarci i ruoli. Allora arriva un'altra collega - dopo 5 minuti -, che conosce il servizio. Lo conosce così bene che non sa quali formati sono ma soprattutto mi dice che tra i formati ne è rimasto uno solo. Oh bella, le poste Centrali non sono fornite, a posto siamo. Accetto l'unico formato che hanno. Compilo due moduli, scrivendo per tre volte gli stessi dati.

Intanto l'impiegato con cui parlavo prima, che non conosceva PostaFree, quasi se la prende con un cinese perché questo ha osato presentarsi alle 18.50, a 10 minuti dalla fine, per spedire un pacco. Forse questo indefesso lavoratore ignora che chi va alle poste alle 18.50 è perché prima stava facendo una cosa chiamata lavoro. Certo, te la cavi col cinese, che ride e forse non capisce - o forse sì -, ma provi a fare una simile osservazione al classico milanese stressato. Già vedo la scena biblica.

Io intanto attendo che i servizi di posta alternativa inizino a prendere piede.

domenica, maggio 26, 2013

Niente ciclabile di domenica




Ricordatemi di non andare più sulle ciclabili di domenica: rischio meno percorrendo la strada con i pochi autoveicoli presenti. Oggi mentre tornavo sulla Martesana, mi sono ritrovato nel tratto più drammatico, straboccante di idioti che non sanno nemmeno come si parte in bici, bambini che non sono stati educati all'uso della due ruote e pedoni che ignorano cosa sia un tragitto promiscuo.

Dicesi tracciato promiscuo pedonale ciclabile, una strada percorribile da pedoni e da, udite bene, da biciclette. Quindi cari pedoni del cazzo, quello non è il marciapiede dove camminare zigzagando o dove fermarsi all'improvviso in mezzo alla strada. Le bici non hanno l'abs e i ciclisti, per quando debbano moderare la velocità per evitare degli idioti come voi, non possono andare a 5 km/h, pari alla velocità di una camminata di un 50enne.

E cosi nel tratto maledetto, dove a causa del parco si riuniscono i peggiori individui che un ciclista possa incrociare, ho prima rischiato di tirare sotto un bambino che ha deciso di tagliarmi la strada per chissà che motivo. Ora, io di solito guardo la reazione dei genitori. I miei mi facevano il culo giustamente se facevo manovre del genere. Invece loro hanno vagamente detto al bambino di stare attento, senza scusarsi col sottoscritto, che ha lievemente sbuffato. Al loro "E' un bambino, tu vai piano", ho sproloquiato qualcosa tipo "State attenti a come vostro figlio usa la bici". Segue un loro ulteriore sproloquio tipo "Pensa ad andare dritto". Oh bella, il bue che dà del cornuto.

Io non sopporto poi questo clima da teca di vetro tipo "Il mio bambino qua, il mio bambino là". Se il tuo bambino sbaglia, non cercare alibi tipo "E' un bambino" ma fai il tuo dovere di genitore educandolo alla strada. Oggi taglia la strada con una bici, domani a 18 anni sarà un viziato col bmw che taglia la strada ad un altro veicolo.

E poi i pedoni che sbuffano per la presenza della bici, quando intanto camminano in stile corteo degli operai, tre persone a fianco che occupano tutta la corsia. Io non ho ET a bordo per volare sulla gente, quindi come cazzo dovrei passarvi? Ed infine persone e ciclisti che invitano ad andare piano, quando già io ho una velocità di crociera degna del 60enne con la graziella. Allora tanto vale che lascio la bici a casa ed entro nel magico mondo dello sfigato pedone che ha solo diritti, ha sempre ragione e tutti gli altri sbagliano.

Ed ora mi rivolgo a voi, poveri ciclisti che come me vorrebbero usare la bici. Riprendiamoci le strade promiscue e trasformiamole in corsie ad uso esclusivo ciclistico, cacciando a pedalate i pedoni.

domenica, maggio 19, 2013

Se io non ti chiamo, prova a chiamare te

Questo è un post sfogo, perdonate se non sarò politically correct - non lo sono mai dopo tutto -.

E' il leit motiv quando si parla di amici. Non sempre si riesce a sentirsi tutti i giorni, io con i miei amici ho una media di farmi sentire ogni due tre settimane. Poi si sa, c'è chi sento ogni tre giorni e chi ogni mese, ma mediamente le occasioni non mancano.

Io sono sempre stata una persona che passa da un eccesso all'altro. Magari per un po' non mi senti e poi allora mi faccio sentire anche troppo. Però una cosa è certa: quando sento una persona, pretendo che questa persona dimostri interesse a farsi sentire. Se io ti mando un sms o whatsapp o mail o messaggio di facebook, se non rispondi una volta, dico pazienza. La seconda sbuffo, la terza non risposta comincia a farmi incazzare.

E poi niente, a quel punto dico "Vabbé, fatti sentire tu quando puoi", in fin dei conti cerco di capire che magari il momento non è dei migliori. Io stesso in questo periodo ho molto poco tempo libero e lo potete constatare dal fatto che il mio blog viaggia sull'1 2 post a settimana - quando va bene -. Il doremi fan ha le ragnatele, a malepena ne seguo uno.

Tornando a noi, io tendo ad attendere che l'altro reagisca. Anche perché chi stabilisce che il primo passo lo debba fare sempre io? Se non alzi quel cazzo di telefono o non mandi un messaggio per primo, non ti mangio, anzi rischi pure di farmi felice, che dimostri che ti fotte sentire se sono vivo o se sono morto sotto ad un armadio - col telefono in mano magari - mentre pensavo "Sto porco che non chiama".

E poi c'è il capitolo uscite. I miei post whatsapp o fb in cui propongo di uscire partivano sempre da ottimi auspici. Invita 10 12 persone speranzoso che almeno la metà ci fosse. Invece puntalmente è buono se la metà risponde e di questa metà un'ulteriore metà c'è. Ecco io odio chi non risponde agli inviti. Cazzo, ci metti 10 secondi a scrivere Non ci sono, non posso, non mi va, mi stai sui coglioni, fottiti. Accetto pure scuse idiote, ma almeno rispondi.

E allora da un po' si è cambiato registro: invito giusto le 6 persone che rispondono. Per quanto riguarda gli altri: dopo mesi di inviti ignorati o sempre con scuse tipo non posso, posso dire che a certe persone non interessa uscire con me. Lo accetto e siccome non tutti abbiamo il coraggio di dire le cose in faccia, ci penso io ad evitargli questo confronto e lo depenno.

Ah, ultima cosa: se io non posso uscire con qualcuno, ho l'abitudine di proporre una data. Piccolo vademecum: dire magari un'altra volta non è una data: una data è una data come il 18 maggio, sabato prossimo, ecc. E comunque dopo aver lanciato il sasso, si prendono le proprie mani e si manda una mail di gruppo e si propone. Vi confido un segreto, cari bidonatori: non solo io ho la facoltà di mandare messaggi. Scoprirete con gran sorpresa che pure voi avete l'opportunità di mandare un messaggio per proporre di uscire, se vi va. Sennò, ognuno per la propria strada e adieu, io mi tengo strette le persone che sono interessate alla mia amicizia a FATTI.

lunedì, maggio 13, 2013

Strumentalizzare su fatti tragici

Sabato a Milano un pazzo ha colpito delle persone con un piccone: violenza cieca quanto gratuita, sembra proprio un atto senza motivo compiuto da un folle. Oggi addirittura questo personaggio cerca di passare per pazzo per evitare la galera ed intanto delle persone sono morte.

Quando sento cose simili, mi chiedo come sia possibile che certi fuori di testa possano circolare liberi per la città. I milanesi sono rimasti turbati ovviamente: anche per una città come la nostra, dove di tanto in tanto si sentono di persone che uccidono, tanta violenza senza motivo ha lasciato senza parole.

Non capisco perché, ma poi questi atti devono diventare occasione per alcuni politici per farne un caso politico, per tirare l'acqua al suo mulino e sfruttare l'evento per infangare e per fare i propri interessi. E così Borghezio è dovuto venire a Milano tirando in ballo la cittadinanza ai cittadini stranieri. La pazzia non ha bandiera e non c'entra nulla con la questione extracomunitari. Ma si sa, certe persone sanno essere ipocrite e sfruttare un fatto di cronaca nera per fare la propria campagna mediatica e politica.

Vorrei ricordare a questo personaggio e a certi leghisti che di pazzi ne abbiamo anche di italiani. Ma d'altra parte non posso pretendere che una persona che non sa tenere un dialogo politico ma sa solo offendere un ministro, sia in grado di capire che qua non c'entra il tema extracomunitari. E non a caso molte persone hanno contestato Borghezio, accusandolo di speculare sui morti.

venerdì, maggio 03, 2013

Atm si scusa per il disagio




Ieri era giovedì, ma in certo senso era un lunedì errante: è vero che mi aspettavano solo due giorni di lavoro in questa settimana dotata di domenica aggiuntiva. Però è sempre tosto riprendere, specie in questi giorni in cui vivo una porzione della mia giornata nella metropolitana, per arrivare dal cliente.

Ieri sembrava uno dei soliti viaggi, ero bello immerso nella musica e nel gioco dei simpson - altro che "Razzol" -. Quando improvvisamente, ecco che le mie orecchie sono attratte dal rumore dei cartelli di capolinea che giravano: strano, ne manca al capolinea, è presto per girare i cartelli, la cosa è sospetta. E difatti ecco la voce che annuncia che la metro fermerà a Famagosta per problemi ad andare fino ad Abbiategrasso e Assago. Seguono parole che non posso scrivere nel forum.

Arrivati a Famagosta, scendiamo smarriti e non troviamo nessuno a rispondere a queste domande

Davvero dobbiamo scendere?
Dove si prende il bus?
Perché?

Così, ancora storiditi dall'evento, col macchinista che si improvvisa ufficio info, saliamo in superficie dove troviamo il nulla. Nessuno sa niente, la guardiola che non si vede - tanto per cambiare - e nessun bus all'orizzonte. In questo putiferio, annuso caos in arrivo e chiedo soccorso al mio collega, che parte in auto verso famagosta - lui era ad Assago -.

Mentre nessuno continua a vedersi all'orizzonte, scopro da un gentile tipo su Facebook che la metro ha ripreso a funzionare. Altre parole non ripetibili su forum, più forti e coincise, atte a rivolgersi con poca gentilezza verso l'azienda ATM e la sua organizzazione.

"Atm si scusa per il disagio". Scuse non accettate, si vuole organizzare l'expo a Milano ma non si sa nemmeno organizzare un banale disagio sui mezzi. E quanto successo a me, da quanto leggo su forum e gruppi di Facebook, succede spesso e volentieri. Passi che ci vuole del tempo per far trovare dei mezzi, ma se ogni cazzo di stazione è dotato di "omino di guardiola", almeno lui può usare quel buffo aggeggio che si chiama microfono e dire dove andare, cosa fare, ecc. E ancora oltre, inutile far arrivare un'auto del pronto intervento e poi non sfruttare la forza lavoro di quelle due persone per avvisare chi è in superficie che la metro ha ripreso a circolare.

Per la cronaca, a Barcellona non ci sono persone di guardia alle stazioni. Hai lo stesso livello di assistenza dell'atm ma con uno stipendio in meno per ogni stazione. A Parigi invece c'è la persona in ogni stazione, ma quando ad esempio vai a spiegare in una lingua diversa dal francese che il biglietto non funziona, quello è dotato di biglietti, di cassa per poterli acquistare. E non sbuffa e capisce bene altre lingue al di fuori della sua. Fine della piccola polemica verso la guardiola, utilizzata male dall'ATM - niente di personale verso loro ovviamente -.

lunedì, aprile 29, 2013

Parigi, Lodi e dintorni


Così potrei riassumere la mia settimana scorsa: tre giorni a Parigi, giusto settimana scorsa a quest'ora stavamo per ridiscendere dalla torre Eiffel per dirigerci al battello della Senna. Io e Mò abbiamo visitato questa bellissima città, abbiamo fatto un tour de force, ma almeno il grosso lo abbiamo visto - anche se velocemente -.

Parigi dalla torre è bellissima, se ci andrete, vi consiglio di prenotare i biglietti online: risparmierete due ore e passa di fila, dato che il biglietto online ha già un orario assegnato. Così in pratica si salta la fila e si entra in 5 minuti. Anche il battello è meglio prenotarlo online, per risparmiare qualcosina.

Per mangiare, a mezzogiorno ci siamo arrangiati con i molti fast food che permettono di mangiare a prezzi onesti. La prima sera abbiamo mangiato al quartiere latino, che ha molti ristorantini tipici. La seconda sera invece abbiamo optato per Montmatre: penso che se fossi stato un parigino avrei bazzicato spesso questa zona, piena di localini e ristorantini vari, ideale per un aperitivo o per una cenetta.

Ho notato che Parigi non è cara turisticamente: i vari souvenir sono proposti a prezzi degni, basti pensare che  io di solito li evito ma a sto giro una torre me la sono portata a casa. Appunto, come dicevo prima, si mangia senza farsi troppo pelare: attenzione solo all'acqua, evitate le bottigliette che sono care più del cibo. Davvero, costa meno bere una birra che una bottiglia di Evian. Fortunatamente si usa servire la caraffa d'acqua - di rubinetto -: buona, dissetante e gratis :-D

Strano invece, tornati da Parigi, ritrovarsi a passeggiare per le vie di Lodi. Il 25 è dura trovare dove andare e, stanchi del lungo viaggio, abbiamo fatto la gitarella molto vicino casa. Dopo aver lavorato il 26 ed aver appurato che, nonostante gli scarsi mezzi, ATM, non eravamo così pochi a lavorare, eccoci al weekend.

Maledizione, acqua come se ci fossero i monsoni thailandesi, noi a cercare un cazzo di mobile del computer. Cari Ikea, mondoconvenienza, brichi vari e chi più ne ha e ne metta: oltre ad orrendi mobili che io saprei fare meglio col traforo, c'era la predominanza del color legno, color ciliegio, color sarcazzo cosa marrone. Ma porc# #òòò@@@à### il biancoooo? Non sto dicendo arancione - c'era pure quello -, ma un colore comunissimo come il bianco. Alla fine ha dovuto salvarmi santo Ebay, stasera vediamo anche su Amazon.

sabato, aprile 13, 2013

In sella alla bersagliera




Ormai è tradizione, arriva Aprile e la bici viene pulita dalle ragnatele: mi spiace ragnetti, d'estate dovete cercare un'altra casa. E come le lucertole iniziano a sbucare al sole, come pure io ed altri ciclisti cominciamo ad andare in strada.

Che poi quest'anno non ci speravo di cominciare come solito, considerando che fino a due settimane fa era inverno e fino al mese scorso la neve faceva ancora capolino. Ma si sa, basta che le nuvole cambino aria e finalmente il disco caldo esce e fa salire di botto le temperature. 23 gradi segna casa mia, erano mesi che non vedevo questi picchi.

Quindi prima pedalata, non ho nemmeno la lingua di fuori, grazie alle corsette fatte che mi hanno tenuto in allenamento. E non mi sono molto lamentato delle auto, ma oggi ho odiato i pedoni. Pedoni che attraversano senza guardare, pedoni che vanno sulla ciclabile: cazzo non è un secondo marciapiede, stai al posto tuo. Pedoni che nelle corsie promiscue cammina a zig zag dicendo "Oh guarda, ho dei piedi e ci sono solo io al mondo, posso girare totalmente a caso".

Nemmeno certi ciclisti scherzano, andando allo stesso ritmo di quando vanno a piedi. Poi ci sono i classici ciclisti della domenica, eh sì che oggi è sabato. Io poi ammetto che non concepisco il concetto della passeggiata in bicicletta, lascio che Cocciante pedali senza fretta, mentre io sfreccio in stile Girardengo sfruttando le scie dei ciclisti e bruciando tutti alla ripartenza del semaforo.

E' ricominciata la mia stagione ciclistica, come ogni anno anche quest'anno mi prometto qualche gita più lunghina. Spero di riuscire a fare quanto promessomi.

martedì, aprile 09, 2013

Non c'è più rispetto

Questi versi li cantava Zucchero nel 1986. Non so allora, ma oggi secondo me ce n'è ancora meno di allora. Basta aprire il giornale per rendersene conto.

Muore a 20 anni, sciacalli lo derubano. Come se non bastasse la tragedia per aver perso la vita, una persona ha pensato bene di derubarlo dell'ultimo stipendio, come denuncia la madre su Facebook. Mai avrei immaginato che si potesse arrivare a tanto, capisco la fame e tutto, ma non giustifico un gesto così tanto vigliacco.

E che dire di quanto accaduto negli stadi in questo weekend? Il derby di Roma rovinato dai soliti idioti, che nulla c'entrano con i tifosi. A Firenze invece Galliani è stato aggredito verbalmente. La cosa che mi ha colpito è che il contestatore che ha preso a maleparole il dirigente milanista non è un adulto, ma un bambino. Ovviamente c'era il padre a fianco, che invece di dargli una cinquina rideva. Questo fa ben immaginare quali valori abbia questo bambino. Un testimone che ha assistito alla scena, ha provato a calmare il giovane ultrà, ma è stato taciuto da questo con ulteriore arroganza. Compilimenti al padre, lì presente, che poi tra l'altro ha proseguito.

Giovane si ferma con l'auto per far passare dei pedoni, accoltellato. Devo pure commentare?

Se non si dà una sterzata netta, qua precipiteremo sempre più.

venerdì, aprile 05, 2013

Quattro anni e non sentirli: L'Aquila

Quattro anni da quel maledetto 6 aprile, tre e trentadue. Ho detto già molto di questo maledetto sisma, potete leggere qui, qui e qui, giusto per citare alcuni dei miei post.

Il problema resta, sempre uguale, sempre stancamente lì. I morti non riposano in pace perché non c'è stata ancora giustizia. I vivi non dormono nelle loro case, ancora conciate male. Il sindaco non sa più cosa fare per farsi sentire di fronte ad uno Stato sordo. E' arrivato a minacciare di togliere tricolore e prefetto, è il simbolo di una città che non sa più cosa fare per farsi sentire.

Oggi ricordiamo tutte le vittime, dagli studenti morti nel rudere dello studente - non chiamiamola casa -, alle persone sepolte nelle loro abitazioni, negli edifici fatti col sale marino. Accendiamo una candela per loro e speriamo che qualcuno possa dare una degna giustizia a chi non è tra noi ed una degna città agli aquilani. Voglio tornare ad ammirare il centro di L'Aquila come quel giorno di dicembre 2008, ultima volta che ho potuto ammirare una città bellissima con il centro perfettamente in ordine.

martedì, aprile 02, 2013

Paolo is back, sono stato a Lecce


E rieccomi dunque, dopo più di una settimana d'assenza. Allora, nessuno si chiede dove sia stato, ma io vi tedierò lo stesso dicendovelo. Per lavoro sono stato a Lecce una settimanina, poi ho fatto un po' di giorni felici dalla mia Mò.

Lecce è una bellissima città, si trova vicino all'Adriatico ma è anche piuttosto vicino allo Jonio. Questo è il Salento, una terra in mezzo a due mari, uno più bello dell'altro. Purtroppo, visto che ero lì per lavoro e visto anche la stagione non proprio adatta, il mare non l'ho gustato. Ho fatto giusto una capatina a Gallipoli per una mangiata.

Il cibo, ecco quello l'ho provato bene. E tra i piatti, mi sono rimaste impresse le varie fritture: dalle verdure, alla pizza fritta. E che dire dei panzerotti, mmm se non provate quelli fatti in Puglia, non avete provato nulla. Passando per i primi, eccovi le sagne ncannullate, io le ho provate con pomodoro ed una ricotta locale.

A Lecce sono molto bravi anche nella cucina della carne di cavallo: io ho assaggiato qualcosa cotto nel sugo, fantastica. Ovviamente ci sono poi moltissime ricette di pesce, lì ce n'è di tutto. Infine un piatto, su cui non avrei dato un centesimo: fave e cicorie. Ora, a me le fave non piacciono, non le mangio mai e pure con la cicoria non va meglio. Difatti, titubante l'ho assaggiato. Ebbene, uno spettacolo, non so come le cucinino, ma il risultato è stato ottimo. Si prendono dei crostini, si intingono nel puré a base di fave ed infine si unisce la cicoria, per mangiare tutto insieme. Non fatevi prendere dal pregiudizio degli ingredienti e provatele.

Ma basta cibo, ho potuto ammirare molte bellezze nella citta di Lecce, a partire dal Duomo, ma anche la Basilica di Santa croce, come pure l'anfiteatro. Ce ne sono parecchie di cose da vedere, ve la consiglio.



mercoledì, marzo 27, 2013

Un saluto a tutti

Questa settimana e parte della prossima sono super scasinato. Ma intanto vengo a salutare tutti i miei amici blogger, anche se non ho modo di leggere i vostri scritti.

Poi con calma vi racconterò cosa sto combinando in questo periodo, promesso :-D

giovedì, marzo 21, 2013

Mennea, la freccia del sud



Ci sono persone che vanno ricordate perché ci hanno reso orgogliosi di essere italiani. Un grande campione, quando la tecnologia e le scarpe non aiutavano come oggi. Io non ero nato, ma la sua fama è arrivata anche ai miei occhi e alle mie orecchie.

martedì, marzo 19, 2013

Festa del papà e famiglie moderne

Va bene, mi sono sempre espresso con scetticismo con le giornate, le feste comandate e quant'altro. Ma quando sento certe notizie, mi viene da difendere queste feste, se si tratta di difenderle dall'idiozia umana.

Oggi era la festa del papà, altra occasione per far vendere cioccalitini, rasoi, profumi, pantofole e far sembrare che oggi il papà è importante, è un figo, un eroe. Tanto domani tutto torna come prima. Però è bello che almeno i bambini possano sfruttare questa festa per conoscere, per apprezzare e per ricordarsi di uno dei due genitori. Sperando che poi una buona educazione faccia capire che un abbraccio al proprio papà si può dare tutti i giorni.

Ebbene, ormai le famiglie sono più variopinte e può capitare che ci sia una famiglia con due mamme e nessun papà. La genialata delle maestre, per non far sentire a disagio la bambina di un asilo, che appunto ha due madri al posto di una madre ed un padre, è di sostituire la festa del papà con una festa della famiglia.

Peccato che giustamente, altri genitori abbiano fatto notare che per non mettere a disagio una bimba, si mettono a disagio tanti altri piccoli. Inoltre la festa della famiglia esiste già, che io sappia. La verità è che queste idee servono solo a coprire la realtà, a mettere la bimba in oggetto in una campana di vetro. Invece sarebbe stato meglio spiegare la verità, che lei fa parte di una famiglia in cui non c'è un papà da festeggiare, ma a maggio avrà due mamme da festeggiare.

Tanto i bambini non sono stupidi come qualcuno pensa e la bimba in questione ci arriva a capire che la sua famiglia ha una piccola differenza: ma non per quella piccola differenza poi ci devono essere vere differenze perché le due madri possono voler bene alla figlia esattamente come succede nelle normali famiglie; lo stesso dicasi per una famiglia composta da due padri ed un figlio.

Ritengo che certe idee invece di creare ponti, poi portano solo ad alzare muri; invece di creare integrazione, rischia di provocare problemi di sopportazione tra le parti. Ci può essere integrazione quando c'è rispetto delle culture e non imposizioni o cambi. Io ho un padre, faccio gli auguri a mio padre. Tu hai due mamme? Nessun problema, a maggio farai doppi auguri, mentre io ne farò uno solo. Dov'è il problema? Per me non sussiste.

mercoledì, marzo 13, 2013

Habemus papam "tango"

E quindi, da pochi minuti sappiamo che il nuovo Pontefice, Francesco I, è Jorge Mario Bergoglio, classe 1936.

Non lo invidio, prende la guida del Vaticano in un periodo piuttosto difficile, spero bene che cambi totalmente certe brutte pieghe prese da tempo immemore dal Vaticano - salvo pochissime eccezioni -. Oltretutto il nome, Francesco, è un nome pesante, proprio perché invoca il frate francescano.

Eppure, uscendo sul balcone è sembrata una persona umile, un personaggio adatto a stare lì e che forse può dare la sterzata che io aspetto da tempo. Poi si sa, si vedrà col tempo se la prima impressione è quella buona.

Intanto, ripensavo a quante cose sono cambiate tra un habemus papam e l'altro. Lasciando perdere le questioni religiose, vediamo uno spaccato della società.

2013: crisi economica, crisi politica, i social impazzano. Addirittura possiamo dire che è il primo Papa annunciato e commentato tramite tweet, messaggi su FB o Google+. Immagino quante foto avremo con smartphone di chi era lì presente. E' il papa social quindi in un senso tempo.

2005: E' il primo Papa della comunicazione: internet è già una grossa realtà, i canali televisivi sono molti, ancor più le radio. Molti blogger scrivono, sui forum si parla e si commenta.

1978 Attentati vari, rapimento Aldo Moro. Ehm, non essendo nato, diventa dura capire cosa usavano allora. Internet c'era? Mmm non per la popolazione.

Comunque staremo a vedere come si comporterà il nuovo pontefice.

giovedì, marzo 07, 2013

Parco Adriano, un quartiere che non esiste

Da due anni vivo in un quartiere, sorto sulle ceneri dell'area Marelli. Ho comprato casa su bellissime piantine verdi che promettevano ogni cosa: io ho acquistato casa sulla carta insomma, perché era edilizia convenzionata, altrimenti non ce l'avrei fatta. Dopo anni di attese, rinvii, scuse e quant'altro, entro nella casa e il cerchio sembra chiuso.

Ma un nuovo cerchio si è subito aperto, il nuovo quartiere, denominato Parco Adriano, è solo un agglomerato di palazzi senza servizi. Questo succede a causa del solito vizietto: prima si fanno le case e poi con calma si pensa ai servizi, quei servizi tanto promessi e mostrati nelle mappe. Il parco? Per ora è una distesa di terra dove ruspe spostano terra qua e là. Ogni tanto arriva un rinvio a causa della mancanza di terra. Già, quella terra dovrebbe arrivare dagli scavi di un supermercato, che permetterebbe a noi residenti di comprare il latte senza dover usare l'auto. Ma anche quello è in ritardo per noie tra privato e comune.

Voi direte: non usare l'auto, usa il bus. Il supermercato più vicino non è raggiungibile così agilmente con i bus. La verità è che i bus da noi sono una ciofeca. Capisco che la promessa di proseguire il tram - linea 7 - che ferma a due passi dal quartiere fosse fin troppo una bomba. Un po' come promettere ad un bambino che domani glielo compriamo il giocattolo. Ma almeno sui bus, ci vorrebbe maggior capillarità. Invece, l'autobus - linea 86 - non può attraversare il quartiere perché un coglione - come chiamarlo altrimenti - ha progettato male un incrocio, con altri ritardi per sistemare tale incrocio. Altro mezzo, la 51, lo perdiamo per darlo a Precotto, dove probabilmente non bastava avere già la M1, l'86 e il 7: diamo loro anche la 51. Ora per fare 2 km di strada devo prendere due mezzi o fare un giro del cazzo per prendere la 51. Allora questo è il loro modo di promuovere il mezzo pubblico?

E pensare che il sindaco attuale di Milano era venuto nel nostro quartiere, aprendo la ruota come un pavone, facendo la faccia di chi si preoccupa: solite facce di tolla da campagna elettorale. Una volta è passato un assessore dalle nostre parti: hanno parlato solo loro, ogni domanda veniva respinta con risposte più evasive. Per dirvene una: abbiamo portato una proposta per far fare un percorso ai mezzi che possa accontentare tutti, ma loro ci hanno risposto "Ormai gli orari sono stati stampati." Ma santo cielo, volete sentire il nostro parere? Tanto chi fa gli orari sta bello sulla sua mercedes, non gliene fotte un cazzo.

Io ho tentato la via del dialogo, ma ormai è una presa in giro. Allora iniziamo a sputtanare la verità, che la leggano tutti. Se qualche giornalista vuole, mi contatti che qua ho scritto solo una minima parte. Ho ancora qualche bomba da tirare fuori: ad esempio parliamo della piscina che si è trasformata in edilizia privata? Del fatto che certe zone stanno diventando discarica pubblica, dell'illuminazione stradale ripristinata in "soli" 10 giorni, il traliccio della discordia, le case tagliate fuori. Insomma potrei parlare per ore. E se riesco, organizzo pure una manifestazione, anche se a volte per svegliare la gente dal torpore non bastano manco i cannoni.

lunedì, marzo 04, 2013

Corsa, ci ricredo


L'ho provata, ho resistito, ho migliorato, ho faticato, ho sudato e, dopo il trasloco, ho dimenticato. Già, l'ormai famoso cambio di casa mi ha cambiato i ritmi e non ho più trovato la volontà di proseguire.

Ma ora ho deciso di riprendere. Scarpe nuove da corsa, un pantalone per la stagione ancora freschina, cuffie nelle orecchie e si riparte. A sto giro devo evitare gli errori del passato: i giorni sono fissi salvo che torni dal lavoro ad orari molto ignobili, il meteo va ignorato, salvo diluvi universali - potrei sempre nuotare a quel punto -. Inoltre, rispetto alla scorsa volta, stavolta l'allenamento non è un parti e improvvisa: sto intanto seguendo una tabella per novizi perché preferisco non bruciare le tappe.

Finita questa prima fase - due mesetti - farò il test di Cooper e poi sarò pronto a partire con gli allenamenti veri. Per ora mi pongo solo l'obiettivo a raggiungere di nuovo la forma del 2011, poi vediamo se riesco a migliorare. La mia vera lotta non sarà contro la fatica, ma contro la noia: un'ora di corsa può diventare noioso e quello pesa più di un muscolo affaticato; sarà la musica ad aiutarmi, insieme alla variazione di percorsi.

Se adesso vi ho incuriosito o messo la voglia, eccovi questo sito, dicorsa, dove ho trovato qualche info utile per riprendere.

martedì, febbraio 26, 2013

Quindi? 1, X o 2?

Insomma non ha vinto nessuno se non erro, è un pareggio, una X? Quindi ora? Tempi supplementari o direttamente rigori? Semmai tiriamo una monetina.

Leggendo su Facebook, sono tutti arrabbiati: in particolare si inveisce contro chi ha votato Berlusconi, tutti inveiscono, bestemmiano, insomma quanta tensione. Nessuno invece che dice "Sì, io l'ho votato". Cazzo l'ha votato una buona fetta di italiani ma a sentire la gente non l'ha votato nessuno, ormai è il solito disco rotto.

Forte invece che fino a ieri Grillo non se lo cagava nessuno ed oggi sembra di vedere i partiti che iniziano a dire "Carissimo Beppeeee io sono un tuo grande fan, dai facciamo l'alleanza e dai e dai e dai e dai".

Lui d'altra parte è apparso in tv: ormai hai più speranze di assistere al miracolo della statua della Madonna che sanguina, che vedere Grillo in tv. Settimana scorsa doveva andare: ci vado ci vado ci vado, no, non ci vado. Avrà sfogliato la margherita come gli innamorati. Oggi invece s'è visto e come solito ne ha dette su tutti, ma non ha urlato - e mica urla sempre -.

Berlusconi ormai ha la pelle consumata a furia di apparire in tv e allora ha mandato per una volta il suo "Delfino". Che si è offeso perché il PD preferisce allearsi con Grillo che con loro. Alfano, va bene che il PD lo chiamano PD meno L, però mica possono fare l'alleanza con voi, e su.

Qualcuno ha visto Casini e Fini? Sembrano i due liocorni da un paio di giorni in qua. E che dire dei vari Giannino, Ingroia, il partito dei pirati, il partito dei pensionati, il partito di chi vuoi tu? Tutti rimasti al palo, pensavano che bastavano i voti di quattro amici e parenti per entrare in parlamento.

Ecco, Monti secondo me si sta mangiando le mani, è lì che pensa "Se non scendevo - pardon salivo - in campo, quei pirla mi affidavano un altro governo tecnico."

Infine, chiudo con una scenetta tratta da Don Camillo, che secondo me rende molto e forse strapperà un sorriso :-D


martedì, febbraio 19, 2013

Viaggiare nel tempo


Da qualche giorno sto riprendendo a vedere un telefilm che mi ha sempre appassionato: Quantum Leap viaggio nel tempo. E' la storia di un gruppo di scienziati che inventa la macchina di tempo. Uno di loro, Samuel "Sam" Beckett decide di provarla e sparisce nel passato.

Ogni volta salta nel corpo di una persona e per poter fare un nuovo salto, deve risolvere un problema relativo la vita della persone in cui è entrato. Con lui c'è Al, suo amico che ha partecipato al progetto della macchina del tempo, che appare a Sam come ologramma. Lui spera che il salto successivo sia verso casa.

Viaggiare nel tempo, non vi ha mai affascinato? Forse dopo che l'uomo è riuscito a volare, ad andare nello spazio, questo rimane l'ultimo dei più grandi sogni della specie umana. Tutti vorrebbero provare la macchina del tempo, per motivi più o meno nobili: soldi, cambiare il proprio passato in meglio, cambiarlo a qualcun'altro - in meglio o peggio -.

Io anche vorrei provare: mi piacerebbe rivivere molti ricordi. Provare a sentire l'odore della pasta al sugo di mia nonna, le vacanze a Selvino con loro. Andare a Marina di Massa con i miei, partendo di notte e dormendo in autogrill. Rivivere il mio primo viaggio in treno - magari capendoci qualcosa in più -.

Però proverei in effetti a cambiare qualcosa: io non sono sempre stato di buon carattere come oggi, mi piacerebbe tornare indietro e dare qualche buon consiglio al me di diversi anni fa e dire "Calma Paolo, se ti comporti così, farai meglio." E a quel punto, già che salto, cercherei di salvare una persona che conoscevo.

Viaggiare nel tempo, riusciremo mai? L'uomo saprà arrivare alla agognata DeLorean capace di andare nel tempo, raggiunte le 88 miglia orarie? Sperando che a quel punto sappia farne un uso saggio. Questo è l'unico aspetto che mi preoccupa.

Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono.

 

mercoledì, febbraio 13, 2013

Grecia, assalto ai supermercati



Col Papa che si dimette e Sanremo, i vari tg si scordano - se vogliamo dirla così - di comunicare che in queste ore in Grecia c'è un gran caos. Supermercati assaltati, senza armi e a volto scoperto, ma con grande disperazione.

Leggendo ad esempio questo articolo sono rimasto colpito dal fatto che secondo l'Unione Europea i vari imprenditori agricoli avrebbero dovuto distruggere tonnellate di agrumi, ma questi giustamente si sono rifiutati e li hanno donati alle persone in piazza.

Questo fa capire quanto l'economia europea sia solo di facciata: io ho 3, tu hai 3, ma io devo distruggere 1 e comprare 1 da te. Così io rimango con 1 mio ed uno tuo: il terzo l'ho buttato alle ortiche e ho speso dei soldi.

Documentatevi cercando voi le info, tanto in sti giorni si parla solo di Papa. Avrei voluto scrivere un post sui fischi a Crozza durante Sanremo, ma poi ho letto della Grecia, argomento di cui nessuno parla in questi giorni. Faccio solo un piccolo inciso su Crozza. Ieri è stato fischiato prima ancora di parlare: questa è già una prima forma di censura, tra l'altro attuata da quei 2 o 3 che secondo me erano lì apposta per contestare, a priori.

lunedì, febbraio 11, 2013

Si è dimesso.

Oggi sono in vena di battute idiote. Scusate se non riderete ma vomiterete.

Il Papa si è dimesso: una carnevalata.

Dimesso un Papa se ne fa un altro.

Un Pontefice che si dimette: certe cose succedono una volta ogni morte di papa.

Il Papa si dimette: l'ennesima sconfitta della Roma potrebbe aver fatto maturare questa decisione.

Il Papa si è dimesso, protesta Berlusconi: durante le elezioni non dovrebbero succedere questi eventi che distraggono l'elettore.

Casini su dimissioni Papa: se vanno male le elezioni, proveremo l'elezione in Vaticano.

Papa dimesso, ora farà il senatore a vita.

AAA cercasi casa urgentemente in Roma, chiamare in orari pasti. J.R.

Dimissioni Papa, fermento di Prada per conoscere l'erede - e il suo numero di scarpe -.

Non mi vengono in mente altre battute stupide su questa vicenda.

domenica, febbraio 10, 2013

La faccia da culo

Un uomo, un truffatore. Ha rubato centinaia di migliaia di euro a tante persone. Ma alle Iene ha pure la faccia tosta - dopo essere scappato in Svizzera - di parlare di diritti, di diritto alla vita privata e di denunciare Golia, la iena che era andato a far vedere il video fatto dalle persone truffate.

Tra l'altro Golia è stato arrestato, ma dopo il processo è stato prosciolto. Però intanto questo signore, condannato a 6 anni per truffa, vive a Mendrisio come un pascià con i soldi dei truffati. A volte mi chiedo perché le disgrazie capitino solo alle persone buone, alle persone brave, mentre questi pezzi di merda - perdonate il termine - la scampano sempre, pure dalle malattie e dalle disgrazie.

lunedì, febbraio 04, 2013

Se il tempo libero è direttamente proporzionale all'ispirazione

Ecco perché in sti tempi scrivo meno. Non è tanto il tempo libero in sé, ma piuttosto è che il nuovo lavoro da qualche mese mi sta un po' prosciugando la voglia. La voglia di scrivere, di dedicarmi ad hobby. Ho fatto penare la mia Mò per un software per mesi, mi dedico poco ai miei treni, il Doremi fan subisce pochi aggiornamenti, come pure il Paòloblog.

Però dai, non sono del tutto fermo: meglio camminare piano ma non stare fermo. Intanto sto facendo progressi a PES, rispolverando vecchi videogiochi, mi dedico pure ai giochi sul cellulare. Sì, voi pensate subito a Ruzzle: lo ammetto, gioco pure a quello. Ma stranamente, non mi ha preso l'ossessione; dico stranamente perché di solito io tutte le fisse devo prendere. Ma, complice il fatto che non sono una cima, complice che i giochi da cellulare per me sono solo per i ritagli di tempo, dedico poco a questo sport.

Però ho scoperto parole incredibili, molte di queste sono assurde; di contro alcune forme verbali non sono accettate, tipo quelle riflessive. Però mi do anche alla costruzione dei ponti - bridge constructor -. Comunque questo è quanto, l'ispirazione non c'è quindi in sto periodo vi beccate post stupidi come questo :-D

lunedì, gennaio 28, 2013

Commentiamo le iene

Eh vabbé io vedo la tv, anche se soprattutto sul satellite. Ma per le iene faccio un'eccezione e per una sera torno sulla tv "tradizionale". Tra i vari servizi, ce ne sono alcuni abbastanza pesanti per gli argomenti che toccano, allora mi piacerebbe commentarli con chi guarda come me il programma e per chi non lo ha visto ma magari potrebbe trovare spunti interessanti. Tanto ci sono i video in internet per rivederli.

Ieri è andata in onda la terza puntata, ho apprezzato molto Casciari che ha sgamato l'ennesima truffa delle finte donazioni. Questi sono infimi perché poi le persone a quel punto non credono in nessuno, nemmeno nelle VERE onlus e le vere organizzazioni no profit. Ormai le finte organizzazioni studiano bene il sistema, con tanto di finte ricevute e finte sedi legali.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/369980/casciari-falsa-beneficienza-per-i-bambini.html

Altro servizio tosto, si parla di promesse di fare la modella dietro prestazioni sessuali ed inducendo le ragazze a bere rum e tirare di coca. L'aggravante è che queste ragazze sono minorenni. La iena Gauthier sgama uno di questi, ma quanti continuano indisturbati. Per me non dovrebbero esistere modelli minorenni, so che a molti sembra un pensiero utopistico e temo che purtroppo lo sia. Ma quando si è minorenni si deve pensare a studiare, giocare, divertirsi, fare tutto meno che lavorare nella moda e finire in strani giri. Non che le maggiorenni siano esenti da queste truffe. Io poi odio la moda ed odio tutto quello che c'è dietro. Pagare un botto di soldi degli abiti solo perché c'è un cazzo di logo. E intanto giovani sfilano, le firme della moda buttano il mito della bellezza e della magrezza.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/369985/gauthier-manager-coca-e-rhum.html

Già magrezza, ecco il secondo servizio dedicato ad una ragazza anoressica:  Toffa si è dedicata al caso, intervistando e conoscendo meglio Sara, ragazza purtroppo portata via dall'anoressia. Vi consiglio anche il video trasmesso la settimana prima dedicata alla sua storia.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/370000/toffa-capire-lanoressia.html

Lucci, un mito perché sa prendere in giro le persone senza che queste se ne rende conto. Ma capace anche di parlare di questioni serie, come ad esempio i suicidi degli imprenditori. Tante storie: l'imprenditore che tra pagare le tasse e pagare gli stipendi, sceglie la seconda. L'altro imprenditore invece ha scelto di pagare i fornitori. Una scelta umana e comprensibile: non lasciare la gente sulla strada. Ma le cartelle fioccano e loro cadono nella disperazione e putroppo arrivano anche al suicidio, come estremo gesto di chi non sa più cosa fare. Intanto i veri evasori, quelli da milioni di euro sembra sempre che abbiano una marcia in più, che sappiano raggirare la legge.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/369997/lucci-i-suicidi-degli-imprenditori.html

Ah già, dimenticavo, che dire del genio del procuratore di Bergamo: la sera è meglio che le ragazze non escano da sole. E certo, non si vuole risolvere il problema, meglio raggirarlo, giusto? Ma come si fa a dire simili cazzate e crederci pure??? Il procuratore di Bergamo ha ribadito alla Nobili che per mancanza di soldi è impossibile proteggere le donne H24. Forse anche perché la legge fa poco per gli aggressori, ma non possiamo chiudere la questione qui.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/370006/nobile-violenza-sulle-donne.html

Questo è quanto per questa settimana, non mancherò di commentare la prossima puntata.

domenica, gennaio 27, 2013

32

Voi non avete idea di quante cose si trovino cercando 32, davvero.

32, che cifra, è come dire 2 elevato alla quarta, non è come il 31, numero primo.

32, è stato pure un anno, era l'anno 32. Wikipedia sa pure qualcosa a riguardo: sono nati Ban Gu, Ban Chao e Otone. Invece con gli zeri davanti, diventa il prefisso internazionale per chiamare il Belgio. C'è un locale, Procaccini32. Anzi c'era, mi sa: il loro sito sembra non andare.

Anche se nessun gruppo se lo fila, esiste l'articolo 32:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Infine è il numero di anni di un noto blogger - noto, insomma - che oggi vuol condividere con voi una torta - virtuale - per festeggiare con voi :-D

venerdì, gennaio 25, 2013

Un nuovo progetto, ma serve il vostro aiuto


Vorrei avviare sul DoremiFan un nuovo progetto, in cui il lettore è finalmente coinvolto in sondaggi e votazione, a tema musicale ovviamente.

Ad esempio vorrei inserire, in relazione alla classifica, la coccarda del lettore, in cui ogni lettore può votare la canzone preferita della settimana in classifica. Ma questa è solo una delle iniziative cui ho pensato.

Ma per fare tutto ciò, servono i lettori. Io vorrei affidarmi al voto nei commenti del blog, ma questo può non essere sufficiente. Allora ecco l'idea di affidarmi ai social network, che offrono l'immediatezza di scelta: basta un mi piace, un tweet, un messaggino di google plus.

Il primo social su cui vorrei iniziare è Facebook, perché è quello che conosco meglio. Ma se l'iniziativa prende piede, non mancherò di inserirla anche in Twitter e Google+.

Ma veniamo al punto: per potermi aiutare avete bisogno di fare queste cose:

1 possedere un account Facebook: non posso chiedere a chi non ce l'ha di farlo apposta, ma chi è iscritto, si consideri arruolato alla causa

2 diventare fan della pagina DoremiFan - scritta come l'ho scritta io -. Opzionalmente potete pure chiedermi l'amicizia su Facebook, se vi va.

3 diffondere in maniera virale la mia pagina: segnalatela agli amici "musicosi" e a chiunque ha un lettore mp3, fischietta motivetti sotto la doccia, ascolta la radio, insomma a chi ha una minima idea di musica.

Oggi ho pochissimi mi piace, la pagina è lì ma non l'ho mai filata: adesso inizierò a seguirla meglio e punto ad avere qualche centinaio di fan effettivamente attivi. Bene io ho lanciato la mia idea, ora serve il vostro aiuto :-D

mercoledì, gennaio 23, 2013

Non fare domande

Paolo posso farti una domanda? Come no, chiedi. Io ho da chiederti un consiglio, secondo te quella certa cosa, si può fare? No guarda, così non va bene. Eh ma non è giusto, io ritengo giusto fare così.

Quante volte avete vissuto questa scena? E quante volte avete detto semplicemente Ok, ma avreste dovuto dire "Che cazzo chiedi aiuto, se vuoi solo sentirti dire quello che vuoi tu? La prossima volta non mi chiedere nulla e fai". A volte poi non te lo chiede un amico, ma un collega, un conoscente o un cliente. E lì è ancor più snervante, perché devi fare la faccia di tolla e un sorriso di circostanza, inghiottendo il rospo.

Ma le domande inutili non finiscono qui: ci sono quelle buffe e divertenti, come quando ti chiamano a casa e ti chiedono "Sei a casa?" "No, ho 5 km di cavo telefonico che mi porto in giro quando esco, ecco perché mi hai trovato sul fisso."  Purtroppo a volte le domande sono meno carine: che dite delle domande commerciali? Tipo "Non desidera altro?" in un negozio. O ancora "Vuol provare tal prodotto?".

Insomma, domande che potrebbero essere risparmiate. Capisco che a volte la gente non si senta sicura, ma non puoi nemmeno chiedere cose assurde. E soprattutto accettate le risposte che vengono date.

Pallavolo, che fatica

Sì, avevo parlato della mia ripresa di pallavolo. Ora, chiariamo un fatto: tutte le iniziative partono con una grande punta di ottimismo, la novità piace, diverte, che forza. Poi arriva un normale calo, a quel punto o ci sono nuove motivazioni, o si rischia di far calare l'interesse.

Pochi miei hobby hanno resistito a questa curva, alcuni non sono mai iniziati, per quanto presto sia arrivata la curva. Ora, nella pallavolo sono nella fase in cui sto flettendo, ma l'interesse è ancora in leggero positivo. Ora sta a me andare contro il mio modo solito di fare e per una volta far riprendere l'ascesa di interesse.

Il fatto è che mi son ritrovato più scadente di quanto immaginassi, anni fa non ero così. Il problema non è tanto fisico, tecnico o altro. Il problema è psicologico. Mediamente faccio l'allenamento decentemente, poi magari in partita parto con determinazione, ma dopo un'ora di gioco inizio a rilassarmi e inizio a fare più vaccate del solito.

A quel punto vedi occhi maligni che ti guardano come dire "Ma noo, questa non puoi sbagliarla". Ed io logoro sul mio errore e più dico "Ora basta, mi riprendo", più invece sbaglio. Alla fine sbuffo, perché io mi scazzo se non faccio le cose bene. Oltretutto mi scoccia perché non faccio belle figure quando sbaglio.

Potrei sbattermene di tutto, ma in un gioco di squadra non posso dire "Chissene, io faccio quel che voglio e zitti tutti". Al massimo torno nei miei sport solitari, in cui se rallento a pedalare, non devo rendere conto a nessuno. Che poi pedalo pure forte.

Ah, dimenticavo, la mia tipica gaffe è saltare sempre per prenderla, facendo una brutta finta a chi sta dietro che a quel punto pensa che la prendo. Ecco, non è facile non seguire l'istinto di saltare sempre a prenderla: il mio passato di portiere impone di seguire sempre la palla che va oltre la traversa, non si cancellano anni in porta così dall'oggi al domani :-D Voi direte "E torna a fare il portiere". Ecco un'altra parabola ascendente che parte, farò in tempo ad iniziare prima del calo? Però in battuta ho ripreso a tirare qualche legna.

Intanto questi i miei prossimi sport

Calcetto - in porta appunto -
Atletica: mi ispira e poi così torno allo sport dove si conta su se stessi
Rally: mmm qua la vedo dura, nel breve tempo
Invento io uno sport, oppure passo ad altri hobby. Ecco alcuni dei propositi che ho detto che avrei fatto

Suonare la chitarra - non ho più voglia -
Fotografia artistica - ci credo ancora, lo farò -.
Dominio del mondo - ecco, devo ancora lavorarci -.

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